Quando parliamo di Coronavirus ormai parliamo di cambiamento! Fiumi e fiumi di parole sono state pronunciate per comprendere come affrontare questo cambiamento, come gestire le nostre emozioni, come gestire le nostre aziende, come essere proattivi, come adattarci al meglio e prevedere le richieste future del mercato.
MA... c'è qualcosa che sta accadendo a tutti noi e alla quale forse non abbiamo dedicato sufficiente attenzione!
Quali ABITUDINI abbiamo cambiato e come queste cambieranno noi stessi, le aziende nelle quali lavoriamo e le società nelle quali viviamo?
La maggior parte dei nostri comportamenti quotidiani sono frutto di abitudini, non di scelte consapevoli. E talvolta le nostre abitudini cambiano per una decisione volontaria, talvolta per una decisione indotta da una forte crisi. La storia racconta che per modificare abitudini disfunzionali nelle aziende spesso è stato necessario passare da un'evento traumatico, che ha in qualche modo "obbligato" le persone ad accettare di cambiare le proprie abitudini. E' stato necessario un incendio che nella metropolitana di Londra ha causato decine di vittime per portare l'organizzazione a modificare la routine sulla sicurezza, fino ad allora ostacolata da abitudini precedenti che ponevano le persone in atteggiamento di ostilità verso la nuova procedura. Un incendio, una forte crisi, decine di morti, in molte occasioni nella storia sono stati la miccia per dare il via all'instaurarsi di nuove abitudini (che nelle organizzazioni si manifestano in nuove routine, nuove procedure).
Ora, questo spesso è un fattore positivo nel processo del cambiamento in quanto si ha ben chiaro dove si vuole arrivare e quali nuove routine inserire per raggiungere l'obiettivo; la crisi ci dà l'occasione di avere un terreno più favorevole al cambiamento di abitudini. E il gioco è fatto!!
Ma cosa accade quando le abitudini vengono modificate da un fattore esterno, che nulla ha a che fare con il nostro obiettivo finale?
Cosa accade quando l'arrivo di un virus ci obbliga a modificare la nostra socialità, il nostro modo di lavorare, il nostro modo di comunicare, di vendere, in generale.... di vivere?
Per il successo di un'azienda la vision dell'imprenditore è fondamentale, la progettazione di un piano d'azione verso la meta finale è altrettanto fondamentale. Entrambi questi fattori sono ora spesso oggetto di stravolgimenti e questo di per sè è già un fattore di rischio. La mia preoccupazione però è che dovendo gestire "questioni più importanti" non si presti la giusta attenzione a quell'insieme di cambiamenti che le persone ora stanno integrando nel loro DNA.
Molti imprenditori mi riferiscono di avere grandi difficoltà nel gestire i loro collaboratori post lockdown: mancanza di concentrazione, ridotta propensione al raggiungimento degli obiettivi, difficoltà ad eseguire i compiti assegnati, aumento delle polemiche e dell'insoddisfazione, sono solo alcuni degli aspetti che più spesso mi vengono riferiti.
E' possibile guidare l'azienda auspicando che questi fattori svaniscano altrettanto velocemente di come sono nati? E' possibile mantenere una gestione che non considera il forte impatto emotivo che il lockdown ha generato?
La mia risposta è NO! Il rischio nel sottovalutare questi nuovi comportamenti è che questi si innestino nel tessuto dell'azienda e giochino un ruolo fondamentale nel nostro prossimo futuro senza la nostra guida e supervisione.
Cosa fare allora?
Ora più che mai credo che fare squadra sia fondamentale! Lavorare per creare una visione condivisa, un futuro che non sia solo dell'azienda ma di tutte le persone che la vivono. Chiederci: come il nuovo modo di lavorare sta impattando sui miei collaboratori? In che modo posso sostenerli nel lavorare con serenità ed entusiasmo? Quali attività posso mettere in atto per aumentare il senso di squadra e favorire il lavoro di gruppo compatibilmente con le nuove normative di distanziamento sociale? Come sono cambiati gli equilibri nella mia azienda? Le persone su cui avevo puntato per dirigere aree aziendali importanti sono ancora allineate alla mia visione e in grado di tenere unito il team?Come vedete non parlo di obiettivi, di budget, di risultati; non perchè questi non siamo importanti - tutt'altro! Ma perché credo che grandi risultati si possano raggiungere più velocemente attraverso un investimento sulle fondamenta della nostra azienda, che ora hanno bisogno di una piccola ristrutturazione.
Non voglio in alcun modo sostituirmi all'imprenditore e come sempre il mio obiettivo è quello di darvi un nuovo punto di vista per farvi fare nuove riflessioni e considerazioni. Spero di esserci riuscita anche con questo breve articolo.
E tu... cosa ne pensi ??